RECUPERARE PORTE E PORTONI ANTICHI

Questo è un’articolo apparso su GuidaConsumatore.com(la rivista online che rende il cittadino consapevole ed informato); un articolo che fornisce utili informazioni su porte e portoni vecchi ed antichi e sul loro recupero:

Sempre più spesso sentiamo parlare di riutilizzo e recupero di oggetti che fino a poco tempo fà credevamo impossibile o inutile salvare; ebbene tra questi sarebbe opportuno includere quei portoni e quelle porte, antichi o semplicemente vecchi, che…

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PERCHE’ TANTO CERCATE LE PORTE E I PORTONI VECCHI ED ANTICHI?

Un’articolo apparso su un web magazine nel quale si tratta l’argomento relativo a come arredare con le porte vecchie ed antiche ed al perche’ sono tanto cercate:

Da qualche anno oramai, chi ristruttura(ma anche chi edifica) cerca per la Sua vecchia casa, cascina o rustico, perlomeno una vecchia o antica porta, vuoi per chiudere un…

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ACQUISTARE LE PORTE ED I PORTONI VECCHI ED ANTICHI;GUIDE EBAY

Acquistare porte e portoni vecchi ed antichi a cosa prestare attenzione.

Questo era un articolo tutorial che avevo scritto per le “Guide ebay”; per molti anni venne pubblicato e ebbi riscontro che l’articolo, che aveva la vera e propria funzione di guida, riscosse un certo interesse tanto che alcune persone mi telefonarono facendo riferimento allo stesso pezzo, per chiedermi ulteriori indicazioni e consigli sul come comperare una porta antica, se era il caso di fidarsi, se il prezzo era corretto e se il restauro sarebbe stato costoso. Poi per ragioni sconosciute, la guida pubblicata su ebay come altre guide relative ad altri prodotti credo, sparì. Furono dei clienti a farmelo notare, ma purtroppo il pezzo e il relativo URL non sono più conosciuti. Io ho peraltro commesso l’errore di non avere trattenuto copia del testo del pezzo(cosa che faccio abitualmente), per cui non posso riproporlo esattamente com’era, Vi darò solo alcune linee guida per consigliarVi nell’acquisto.

  • Come si usano le porte antiche e i portoni antichi?! Non solo per chiudere, sopratutto oggi nell’interior design moderno, la porta vecchia e antica completa l’arredamento di un vano, a volte in linea e coerentemente col resto, altre volte sopratutto con l’arredamento moderno contemporaneo minimalista, in contrasto per personalizzare ed arredare.
  • Anche i portoni vecchi ed antichi nati per esterno? Sì sempre più spesso i portoni vecchi ed antichi vengono usati all’interno per esempio in zona living minimalista e industrial style per dividere cucina e zona giorno.
  • Cosa guardare quando compro un portone antico o una porta vecchia? Non solo il prezzo! Spesso il prezzo troppo basso inganna e ricordate chi spende poco spende due volte; attenzione allo stato di conservazione, se è a pezzi non conviene spendere poco perchè poi spenderete tanto per restaurarla! Guardate bene non sia imbarcata! Non sempre all’atto del montaggio è possibile recuperare una porta imbarcata per cui evitate di correre il rischio di non poterla montare. Guardate se ci sono zone marce sopratutto sotto, dove il legno può essere stato a contatto dell’acqua e dell’umidità ascendente. Controllate che ci sia la ferramenta e ci sia la maniglieria autentica e funzionante. Se non è restaurata prima chiedete ad un restauratore un preventivo cioè quali interventi sono necessari e quale sarà il prezzo facendovelo mettere per iscritto. Valutate con il restauratore se c’è anche bisogno di un intervento antitarlo professionale e la eventuale consistenza dell’infestazione. Se da allungare, sentite dal restauratore se è possibile l’allungamento ed il prezzo, tenendo presente che non dovrà essere allungata  con un pezzo di legno solo incollato, ma connesso anche con spine o viti. Per la finitura considerate attentamente se la porta che acquistate potrà essere finita legno a vista, laccata o shabby senza alcun problema, cioè…non sempre una porta laccata si presta ad essere finita legno a vista!
  • Nel caso abbiate altre domande chiedetemi, sarò lieto di aiutarVi e non dimenticate la pagina Cosa Vi consiglio ricchissima di consigli ed idee ed aggiornata continuamente.

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ARREDARE RICICLANDO UNA VECCHIA PORTA O UN PORTONE ANTICO.

Nella piena rivoluzione che contraddistingue la ristrutturazione di una casa, avete mai pensato a recuperare un po’ di roba? Si sa bene, la sensazione di rinnovare, rinfrescare, gettare via un po’ di vecchiume e, soprattutto…

 

 QUI’ POTETE LEGGERE L ’ARTICOLO APPARSO SU GREENME.

 

PORTE E PORTONI ANTICHI RESTAURATI

Porte ed il loro restauro

Ne parlo dalla mattina alla sera, ma con Voi, e  proprio  solo di porte vecchie ed antiche, non ne ho parlato molto.
Ecco perchè stavolta voglio che ne vediate, voglio farVi considerare come, oltre a rimuovere quel senso di nuovo, di perfettino…

Purtroppo l’articolo non è più disponibile per chiusura del sito donna-in.com

STIPI A MURO,I PRECURSORI DEI MOBILI

Stipi a muro, gli antesignani dei mobili. Categoria: Arredamento Casa di Vittorio Tortora – Artigiano Restauratore. Nel 1400 prima della nascita dei mobili, che è cinquecentesca, esistevano gli “stipi a muro”. Erano ante molte spesso complete di contorno, di tutte le misure e finiture, che…

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SHABBY CHIC; COME CREARLO SU MOBILI E PORTE.

E’ un mio articolo apparso su DonnaIn, un bel magazine online;  riproponevo questo semplice tutorial per chi vorrebbe fare lo shabby da solo, certo era un modo  semplice e non professionale(io uso solo pitture naturali) per shabbare, ma era pur sempre un aiuto per il lettore…purtroppo non posso riproporvelo  in quanto il sito in questione è stato visibile fino a poco tempo fà ed ora non lo è più.

 

 

RESTAURO: PORTE E PORTONI VECCHI ED ANTICHI…PER ARREDARE!

Porte e portoni antichi arredano

Antica porta in noce bugnata, restaurata.

Questa volta vi parlerò di porte e portoni vecchi e antichi usati non solo per chiudere, ma per arredare. Entreremo in una deliziosa abitazione e Le vedremo ambientate, collocate, usate e corredate di tanti piccoli dettagli che  dovrete ricordare in quanto questi ultimi dettagli, impreziosiscono le porte vecchie ed antiche. Ci troviamo in uno splendido appartamento posto a Vignola, in pieno centro storico a pochi passi dalla Rocca(un spettacolo di Castello!!); è un normale condominio, che possiede cantine che risalgono all’epoca della Rocca ed appartamenti con travi, travetti e tavelle in cotto ai soffitti. Quì ho con amore e slancio dato consigli, suggerimenti, apporti, fornito restauri ed idee ed i risultati giudicateli Voi. Nella prima foto noterete un portone a due battenti, sì un portone nato in origine per andare all’esterno, ma quì invece inserito a cavallo tra la zona giorno e la zona notte quasi a delimitarle, ma all’interno dell’appartamento. E’ uno splendido portone! In noce nella zona visibile e lastronato, posteriormente invece in massello e in rovere. Complesso perciò strutturalmente, ma elegantissimo! Bugnato, cioè con bugnature(pannelli) di due forme diverse alternate. In posizione centrale una maniglia, ma che è una piccola scultura…un bronzetto femminile delicatissimo e manco a dirlo una fusione realizzata a cera persa. A proposito di dettagli! Guardate quel fregio(seconda foto) posto esattamente sopra al portone antico! E’ solo un fregio…ma dorato a foglia d’oro  ingentilisce, impreziosisce, alleggerisce in modo quasi beneagurante il portone stesso; ebbene questo è un dettaglio da ricordare! Se trovate vecchi fregi nei mercatini(anche se mancanti di qualche parte) Vi rifaccio le parti mancanti poi Ve li posso dorare a foglia, ed eccovi piccoli gioielli da inserire sopra le vostre porte, anche se solo vecchie, provate…Entriamo nella zona notte ed eccovi una bella porta laccata di color avorio(terza foto). Si tratta delle tipiche porte bolognesi del ‘ 600,’ 700 e dell’ 800 le cosiddette Salvator Rosa; porte a due battenti semplici, con una cornice che incornicia ogni singolo battente e gli zoccoli posti sotto come un portoncino. Io mi sono occupato del loro restauro e della loro laccatura artistica(alla Veneziana), tutta a mano con stesure tutte realizzate a pennello. Il colore è naturale, le anticature del colore (il finto sporco,l’invecchiamento) sono realizzate solo con terre di origine minerale. E quel tocco, quel filo luminoso diverso e  leggero, di contrasto lieve e prezioso? Sì è il filetto dorato realizzato dopo la preparazione a bolo, con foglia d’oro. Avorio, oro ed anticatura lieve; grande delicatezza accostata al prezioso. Sono porte che alleggeriscono molto l’ambiente illuminandolo, così ricco di travi e travetti in legno oltrechè di pavimenti in cotto, lo impreziosiscono, ma non troppo, sono solo eleganti senza eccesso alcuno. Tenete presente che questa finitura si può realizzare su qualsiasi porta, anche vecchia e poco importante, ma che poi risulterà deliziosa! La prossima volta spero di sbalordirvi di nuovo…ne ho ancora molte di porte antiche e di cosine carine da farvi vedere, un saluto, Vittorio

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Questo mio articolo è apparso sul web magazine Siamodonne.it

RESTAURO;UNA MASTELLA?NO UN PIATTO DOCCIA.

Mastella in rovere prima del restauro

Alcune di voi non sapranno giustamente cosa sia una mastella(o mastello) in legno, anche perchè oggi non vengono più prodotte in legno, ma solo in polietilene. Le mastelle sono contenitori in legno, fatti a mano, che servivano a contenere vino, acqua, latte ed a trasportare questi liquidi, ma non solo…in assenza di vasche da bagno, molti bimbi, ragazze e donne, nelle mastelle, si sono lavate ed  insaponate, un po’ come nelle catinelle.
Prevalentemente le mastelle si trovavano in campagna e non in città; erano costituite da tante doghe poste in verticale prevalentemente in castagno o rovere, accostate tra loro, da un fondo sempre in legno e da alcune fasce(tre in genere)in ferro, che tenevano le doghe allineate circolarmente.
Ma se le doghe in castagno erano solo accostate l’acqua o qualsiasi altro liquido non fuoriusciva tra le stesse!? No, perchè quando il legno…”sentiva” l’acqua, dilatandosi “cresceva”e metteva in tirare tutte le doghe stringendole.
Ma direte, perchè e cosa c’entrano Vittorio, le mastelle col riuso, con l’antiquariato e con le ristrutturazioni? Una mia cliente, donna e persona deliziosa, entrò in contatto con me e, da
sconosciuta, quel  giorno mi disse…Senta Vittorio… Lei mi deve aiutare… mi hanno parlato bene di Lei e non saprei dove andare…Vede, ho comperato due mastelle, bellissime!evocative, per ciò che mi ricordano, la mia infanzia, la povertà, la semplicità di quei tempi e della mia adolescenza. Avrei voluto utilizzarLe entrambe, quella grande come vasca e quella piccola come piatto doccia, ma le critiche di tecnici, marito, muratori mi hanno spinto ad abbandonare l’idea della vasca, non quella pero’ del piattodoccia. No!Il piatto doccia vorrei realizzarlo con la mastella piccola! anche se ho un po’ tutti contro…Mi aiuta per favore!?…
Non potevo dire di no…era tenerissima la Signora… e mi piaceva misurarmi col problema particolare in quanto l’intervento oltre ad essere un intervento di Restauro Classico Conservativo, prevedeva  sopratutto la predisposizione come piattodoccia, cioè  un’intervento di garantita impermeabilizzazione!
Le feci il preventivo. La mastella andava tutta decapata, cioè’ pulita in profondita’, rimuovendo tutto lo sporco di anni ed anni; dovevano essere rifatti i pezzetti mancanti o rotti, tutta la falegnameria, le doghe dovevano essere stabilmente connesse tra loro, pulite ed incollate una per una, poi all’interno come sotto, doveva essere realizzato l’attento intervento di  impermeabilizzazione.
Garantii all’Alessandra l’esito e la qualità dell’intervento e  cominciai…
Mentre la pulivo, ed il legno cambiava  colore, Lei … respirava…,sentivo profumi ed  odori spargersi in bottega, diffondersi meravigliosamente; erano effluvi di latte, vino e di stalla che non mi sarei aspettato…Scoprii anche due iniziali, coperte dallo sporco ed intagliate a mano, maiuscole, una P ed una A. Un’intervento antitarlo con sostanze naturali ed atossico ed uno di  polimerizzazione, ultimò la pulitura.
Dopo  l’asciugatura e la preparazione del foro per la piletta e le stuccature, trattai con resina  tutto l’interno ed il fondo, avendo cura di impermeabilizzare tutte le zone in modo attento.
La finitura esterna con sola gommalacca ultimò il restauro.
Pochi giorni fa’ è venuta Alessandra, l’ha vista, mi ha detto 4 volte! … “E’  Bellissima…”.
L’ ho vista emozionata e contenta e ne ero felice…ora aspetto solo di vedere la mastella montata nella Sua casina ristrutturata.

Questo articolo è apparso sul web magazine Siamodonne.it.

Altre foto e notizie della mastella le potrete leggere nella pagina RIUSO DI UNA MASTELLA

RESTAURO: LO STIPO ANTICO RIMESSO A POSTO

Tre pezzi di legno vecchi? No…Uno stipo antico!

Tempo fa mi portarono alcuni pezzi di legno sporchi in bottega. Li guardai attentamente e, anche se erano sporchi e malmessi, ho subito intravisto che erano antichi, decisamente antichi. Percepivo che cosa fosse, oppure per meglio dire cosa era stato in origine, sentivo cos’era….Era uno stipo a muro; cioè un contorno completo di antine che occultava una nicchia murale. L’Uso degli stipi a muro era molto frequente anticamente; bastava realizzare una nicchia(ed era facile dati gli spessori dei muri antichi) che si chiudeva proprio con lo stipo che era la chiusura di questa nicchia. Realizzati con molte fattezze, forme e finiture, gli stipi sono stati preceduti nel ‘ 400 da tende, poi vennero realizzati in legno e con molte essenze lignee; grandi o piccoli, comunque si possono considerare gli antesignani dei nostri attuali mobili. All’interno potevano contenere di tutto…armi, vestiti, armature, stivali, ma anche pane e cibi cotti o crudi, visto che il microclima interno di una nicchia murale essendo particolarmente fresco, preservava come un frigo anche gli alimenti. Molto spesso erano presenti anche nelle sagrestie e canoniche e molti sono proprio di derivazione sacra. Tornando al nostro stipo, capii subito che aveva un anta apribile centrale e due ante fisse laterali, il simbolismo sacro(due o tre  Croci) caratterizzavano la provenienza. Cominciai a realizzare un’attenta pulitura rimuovendo lo sporco superficiale, ma preservando al massimo la patina originale. Riuscii nell’intento ed il decapaggio(la rimozione di sporco e verniciature pregresse) lo realizzai senza usare sostanze chimiche(per me grande conquista); un trattamento antitarlo con sostanze naturali ed atossiche preparò lo stipo per i successivi interventi. Poi iniziò il lavoro di rifacimento delle parti mancanti e rotte; nella fattispecie le cornicette tutte in pioppo che erano per molti tratti mancanti, le fessure che chiusi una per una e molte pezze(i reintegri in legno) che feci per chiudere buchi e squarci. Lo stipo antico del ‘ 700, cominciava a riprendere forma, a mostrare tutto il Suo valore, a presentare la Sua vera personalità ed impronta. La gommalacca, la madre del restauro e la cera d’api vergine fecero il resto…Potete leggere e vedere le foto relative alle varie fasi del restauro nella galleria Stipo antico restaurato

Questo articolo è apparso sul magazine online Siamodonne